Educare all’Essenza

Avere un approccio spirituale in ambito educativo significa innanzitutto partire dal presupposto che nel bambino esista un’Indole Profonda da far emergere attraverso la consapevolezza di Sè, dei propri Talenti, del proprio messaggio interiore.

Vuol dire dare un benvenuto consapevole a questi nuovi spiriti che si incarnano sulla Terra, accogliendoli e accompagnandoli nelle prime fasi importanti di vita. Vuol dire divenire silenziosi contesti che offrono occasioni in cui essi possano far emergere le proprie potenzialità e lasciarli liberi di essere se stessi senza interferire.

Andando per ordine:

Il viaggio di un bambino comincia dalla scelta dei genitori, gradualmente si concretizza prendendo forma attraverso i delicati e meravigliosi momenti della gravidanza e della nascita e prosegue in un incontro con il mondo fatto di stimoli, sorprese e novità.

Un cammino che parte dalla conoscenza e innamoramento del Corpo per proseguire con il Cuore, poi la Mente e infine l’Indole profonda. 

Questi piccoli e grandi Esseri sono qui per ricercare, conoscere, esplorare, vivere la vita come una grande avventura; ogni bambino porta con sé una consapevolezza e un’unione di tutte le parti, una ricchezza preziosa da coltivare con cura e a cui lasciare spazio di essere.

Accompagnando il processo di crescita verso l’ascolto di queste parti il bambino può via via far emergere le sue potenzialità, i suoi Talenti, la sua Indole.

Quest’ultima non è qualcosa che va cercata, ma semplicemente emerge nel bambino attraverso il suo desiderio di essere autentico.

Il compito dell’adulto che lo accompagna diventa allora quello di permettere momenti di manifestazione, di autenticità, senza blocchi o giudizi.

Vuol dire non essere protagonisti della loro educazione, ma divenire silenziosi contesti che non sovrastino la loro voce interiore.

È a noi adulti che gli siamo vicino, quindi, il compito di sostenerli, offrendo occasioni in cui possano ricercare, scoprire e fare emergere le proprie potenzialità, lasciandoli liberi di essere se stessi senza interferire.

Accompagnare i bambini nei loro passi su questa Terra diventa allora un compito da svolgere con consapevolezza perché la fiamma che è in loro resti accesa.

Un cammino che richiede all’adulto ascolto profondo e grande lavoro su se stesso. Educazione e Spiritualità allora non si uniscono semplicemente nello sguardo verso il bambino, ma anche nella prospettiva dell’adulto che educa.

“Sii te stesso, cerca la tua strada. Conosci te stesso prima di voler conoscere i bambini. Renditi conto di quello di cui tu stesso sei capace, prima di iniziare a limitare il campo dei loro diritti e doveri”. Janus Korczak